Inattuata l’Intesa del 26 marzo: “Inaccettabile il ritardo della Regione”

Inattuata l’Intesa del 26 marzo: “Inaccettabile il ritardo della Regione”

“È incomprensibile il ritardo delle norme attuative dell’intesa firmata il 26 marzo scorso, così come è ingiustificabile la lentezza dell’assessorato del Lavoro nelle pratiche della cassa integrazione in deroga, mentre ancora manca la definizione di nuovi provvedimenti per restituire una prospettiva all’intero sistema produttivo”: così i segretari generali Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Manca e Francesca Ticca, preoccupati per i tantissimi lavoratori che, a distanza di quasi due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sono esasperati, a casa insieme alle loro famiglie, senza aver ricevuto un solo euro.

Al momento, in conseguenza dei ritardi nell’invio delle domande all’Inps per i quali la Sardegna si è distinta come ultima a livello nazionale, non si sa quando verrà erogata la cassa in deroga. E non c’è traccia delle misure di sostegno al reddito per stagionali, colf e badanti: “Abbiamo chiesto con forza e ottenuto che venissero recuperate nell’Intesa quadro regionale queste categorie di lavoratori che erano rimasti esclusi dal decreto Cura Italia”, hanno detto Carrus, Carta e Ticca sottolineando che “a distanza di più di un mese non ci sono ancora le delibere attuative: un fatto grave, prima di tutto per le aspettative tradite dei tanti che avevano riposto fiducia in quelle misure, poi perché le Intese, se si firmano, vanno rispettate”.

Sono invece passati venti giorni dalla videoconferenza con il presidente della Regione sulle misure di sostegno al sistema economico e produttivo. Cgil, Cisl e Uil avevano avanzato diverse proposte, ma allo stato attuale non si sa se abbiano trovato spazio nel disegno di legge in gestazione. Si sa invece da notizie apparse sui giornali, che ci sono varie opinioni e altre proposte, anche con appositi ddl presentati in Consiglio, tese a erogare, senza troppe “formalità”, ingenti risorse a fondo perduto a imprese piccole e medie. Preoccupati per l’evolversi del dibattito intorno a quelle misure, il 28 aprile Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca hanno firmato una lettera indirizzata al presidente Solinas: “A noi sembra comprensibile ma poco condivisibile questo approccio – hanno scritto – soprattutto in relazione al suo impatto sulle finanze regionali e ai possibili effetti discriminatori tra categorie differenti di soggetti interessati (lavoratori autonomi piuttosto che dipendenti) oppure tra tipologie e modalità diverse di svolgimento delle stesse attività economiche coinvolte”.

I segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al presidente della Regione di accogliere le proposte già sintetizzate in un documento dopo l’incontro in videoconferenza lo scorso 10 aprile. In quell’occasione Carrus, Carta e Ticca, avevano sottolineato che “tutti gli interventi di finanza pubblica devono essere condizionati al mantenimento dei livelli occupazionali”. Fra i suggerimenti dei sindacati, l’utilizzo di strumenti di finanza alternativa (crowfunding, factoring, minibond), un impegno maggiore della Sfirs in forme partecipative agli investimenti e al capitale d’impresa, l’adozione di un nuovo strumento, il Contratto d’Investimento regionale, per favorire l’attrazione e l’insediamento di attività produttive nel territorio.

Oltre a ricordare queste proposte, Cgil Cisl e Uil sollecitano al presidente della Regione l’attuazione dell’Intesa quadro – “perché la ripresa dipende anche e soprattutto dal sostegno dato ai redditi e ai consumi”- e la necessità di far fronte alle difficoltà economiche dopo la fase emergenziale. “Saranno molto importanti – hanno concluso i segretari – programmi di politica attiva come Lavoras o d’intervento sociale come il Reis, che pertanto vanno confermati e potenziati, non certo abbandonati”.