Chi siamo

Nei primi anni del 900 contadini e operai avvertono la necessità di rafforzare le forme di associazionismo. Così Federazione delle società di mutuo soccorso, Federazione delle Camere del Lavoro e Lega delle Cooperative decidono di coordinare la loro azione in un unico organismo: alleanza per il lavoro.
Nel 1906 viene compiuto un passo ulteriore per definire l ‘ intera organizzazione del movimento: nasce la Confederazione Generale del Lavoro  (Cgl) come struttura capace di raccogliere tutte le forze operaie. All’atto della fondazione partecipano 700 delegati in rappresentanza di oltre 80 camere del lavoro e di circa 200.000 aderenti.

Viene confermata una doppia struttura, verticale o federazioni di categoria,  orizzontale attraverso le camere del lavoro. Funzione delle federazioni è occuparsi degli interessi della categoria, mentre le singole camere del lavoro si occupano delle questioni locali. Spetta alla Confederazione, secondo la statuto, assumere  la direzione generale del movimento. In questo periodo nascono nelle aziende le commissioni interne che attendono un riconoscimento ufficiale. La prima legittimazione si avrà all ‘ Itala di Torino nel 1906. Altri riconoscimenti si avranno successivamente alla Borsalino nel 1908 e alla Fiat nel 1912.

Nel 1910 nasce il Comitato Nazionale d ‘ Azione Diretta, promosso dalla corrente sindacalista che rivendica lo sciopero politico generale come strumento di lotta non solo contro la prassi parlamentare dello Stato borghese e contro la proprietà privata, ma anche contro il socialismo accusato di pratica riformistica. In posizione critica rispetto alla Cgil nasce quindi nel 1912 l ‘ Unione sindacale italiana (Usi) Nell’ Usi trovano collocazione le aree operaie che non si riconoscono nella Cgl perché considerata troppo legalitaria. Essa raggiungerà 87.000 iscritti nei settori, trasporti, braccianti, legno e metallurgici.

Quando scoppia la guerra nel 1914 la Cgl si dichiara contraria all ‘ intervento italiano, una linea mantenuta anche dopo la dichiarazione di guerra all’Austria. Ma la guerra cambia molti aspetti dell ‘ economia italiana.  E ‘ decretata la ‘ ‘ mobilitazione industriale ‘ ‘ e negli stabilimenti vengono   vietati gli scioperi mentre vengono fatte molte assunzioni nelle officine, negli uffici, nei trasporti pubblici allo scopo di assicurare il massimo della produzione.Il potere contrattuale dei sindacati diminuisce. Non c ‘ è modo di avanzare richieste, né si possono effettuare manifestazioni o scioperi. Torino diventa un centro attivo di protesta operaia. Gli operai protestano perché i contratti scaduti sono prorogati fino alla fine del conflitto. Si hanno veri  e propri atti insurrezionali per tutta la città.
Alla fine della guerra i primi a far sentire la loro voce sono i contadini poveri che occupano terre demaniali o incolte in Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia. La protesta si diffonde in tutta Italia. In Toscana, Umbria e Marche dove i mezzadri chiedono una ripartizione più favorevole dei prodotti. Il sindacato si rafforza. A livello nazionale la Cgl conta nei primi mesi del dopoguerra 600.000 iscritti  che arrivano a 2 milioni e 100.000 nel 1920.
Nel gennaio del 1919 la Fiom avanza la richiesta di ridurre l ‘ orario giornaliero a 8 ore ( 48 settimanali) a parità di salario. in poco più di un mese l’ accordo viene raggiunto senza scioperi.

Intanto nel marzo 1919 si costituisce  il movimento fascista e già nel 1920 dilagano le azioni violente degli squadristi contro il sindacato. Le aggressioni si intensificano. Nell ‘ aprile del 1921 a Torino viene incendiata la camera del lavoro. Nel Polesine vengono uccisi capi lega, sedi della Cgl vengono distrutte in Emilia e in Toscana. Tra il 1921 e il 1922, oltre all ‘ azione politica e squadrista che li ha portati al potere, i fascisti danno vita a proprie organizzazioni sindacali. Nel 1922 i fasci creano la  Confederazione nazionale delle Corporazioni sindacali. Nel 1923 la Confindustria stipula un patto ( detto di Palazzo Chigi) con le Corporazioni fasciste, in base al quale i due organismi si impegnano a collaborare  per ridurre la conflittualità sociale. A gennaio 1925 viene annunciata la fine delle libertà costituzionali e con questo la fine delle libere associazioni e del sindacato.

Il sindacalismo democratico si ricostituisce solo con il Patto di Roma ( 3 giugno 1944). Esso stabilisce che vi sarà un solo organismo su tutto il territorio nazionale, la Confederazione generale italiana del lavoro – C.G.I.L. Anche la Confederazione generale italiana dell ‘ industria si ricostituisce a Roma nel settembre 1944.
Sarà l ‘ attentato a Togliatti nel 1948 l ‘ occasione per una scissione e per la nascita di Cisl e Uil. Appena appresa la notizia dell ‘ attentato a Togliatti l ‘ esecutivo nazionale della Cgil si pronuncia per uno sciopero generale prolungato, mentre i membri democristiani del direttivo Cgil sollecitano la fine dello sciopero. Si prende atto della ‘ ‘ rottura dell ‘ unità sindacale ‘ ‘ . Il 16 ottobre dello stesso anno nasce la Libera Confederazione Generale Italiana del lavoro (Lcgil). Nel 1949 ci sarà una  ulteriore scissione. Anche i repubblicani escono dalla Cgil e la Lcgil con le nuove minoranze va a costituire la Confederazione Italiana Sindacato lavoratori Cisl ( 1 maggio 1950). Successivamente si costituisce la Unione Italiana del Lavoro (Uil)

Nei primi anni 60 l ‘ azione sindacale è intensa. A fine anni 60 i sindacati sollevano, in sede contrattuale, il problema delle gabbie salariali in una vertenza condotta unitariamente. Le differenze tra zona e zona sono consistenti, anche se ridotte da  due accordi nel 1953 e nel 1961. L ‘ obiettivo di eliminare del tutto le sperequazioni geografiche viene raggiunto in base ad un accordo concluso tra Fiom e Industriali. In quegli anni, a livello parlamentare, viene discusso e approvato lo ‘ ‘ Statuto dei lavoratori ‘ ‘ .
Nel giugno del 1969 il Congresso della Cgil a Livorno, nel riconfermare la linea della contrattazione aziendale, decide di attivare le sezioni sindacali come sede per la contrattazione, sollecitando il riconoscimento del diritto di assemblea sul luogo di lavoro.
In questi anni le lavoratrici conquistano una serie di garanzie sia a livello contrattuale che legislativo, dalla parità salariale alla legge 1204 del 71 che assicura la conservazione del posto di lavoro nei periodi pre e post maternità.
Il 25 luglio 1972 nasce la Federazione unitaria Cgil, Cisl, Uil .
1975: la Cgil, affiancandosi a Cisl e Uil aderisce alla Confederazione europea dei sindacati.
25 maggio 1977: accordo sul punto unico di contingenza che favorisce i lavoratori meno qualificati, i quali avranno da questo momento una crescita del salario reale maggiore del tasso di inflazione, mentre la fascia piu ‘ alta della scala professionale  vede ridursi il potere di acquisto reale.
Fra gli anni 70-80 la Federazione unitaria sollecita una svolta di politica economica. Nell ‘ assemblea dei Consigli generali e dei delegati a Roma (febbraio 98) viene esposta la tesi, secondo la quale le rivendicazioni salariali terranno conto delle ‘ ‘ compatibilità ‘ ‘ con l ‘ andamento economico. Si riconoscono così i limiti delle richieste sindacali purché il governo assuma precisi impegni garantendo l ‘ attuazione di alcune riforme sul piano dell ‘ occupazione.  La svolta, esposta all ‘ Eur  sottolinea la necessità di garantire un nuovo modello di sviluppo , assicurando, fra l ‘ altro, adeguati investimenti al sud.

Agli inizi degli anni 80 appare chiaro che occorre individuare meccanismi per attenuare il deficit di bilancio e l ‘ inflazione. In questa cornice viene posto il problema del costo del lavoro. Dura quasi quattro anni la trattativa sul costo del lavoro a partire dal giugno dell ‘ 89. La Confindustria insiste perché venga messa sotto controllo la dinamica delle retribuzioni. Una tesi che Cgil, Cisl, Uil respingono. Le trattative vanno avanti finche a giugno del 90 comincia la mediazione del governo dopo le sciopero dei metalmeccanici del 27 giugno che registra un ‘ adesione introno al 90%. Sempre in giugno passa alla Camera la leggina che proroga al 31 dicembre 91 la scala mobile. A luglio il Senato approva il disegno di legge per prolungare il meccanismo della scala mobile. Alcune ore dopo a palazzo Chigi viene raggiunto un accordo tra Governo, Confindustria e Sindacati. dal 1 gennaio 92 sarà un altro il meccanismo per la tutela del salario dei lavoratori. Le parti si impegnano ad avviare dal 1 giugno la trattativa per la nuova scala mobile, per la riforma del salario e del sistema contrattuale.

2 giugno 92 comincia il negoziato triangolare. Cgil, Cisl Uil  definiscono una posizione unitaria.

marzo 93: il Governo consegna alle parti sociali un documento su : politica dei redditi, mercato del lavoro, politica industriale e pubblico impiego.

2 aprile 93: sciopero generale per l ‘ occupazione a sostegno delle proposte Cgil, Cisl, Uil

13 aprile 93: il governo presenta a sindacati e imprenditori una proposta sulla contrattazione. Altri ne verranno presentati fra giugno e luglio.

2 luglio 93: Ciampi consegna alle parti l ‘ ultimo documento. Il giorno successivo dovranno dire s ‘ o no.

3 luglio 93: viene raggiunto l ‘ accordo. Il protocollo non viene firmato perché prima Cgil,Cisl,Uil consulteranno la base. Viene preso un nuovo appuntamento è per il 22 luglio

6 luglio 93: uno dei primi effetti dell ‘ accordo è che la Banca d ‘ Italia riduce il tasso di sconto di un punto, dal 10 al 9%

9 luglio 93: la Giunta della Confindustria approva con il 97% dei voti l ‘ accordo del 3 luglio

12 luglio 93: comincia la consultazione dei lavoratori

21 luglio 93: Ciampi convoca le parti per il 23 luglio alle ore 19

23 luglio 93: Si firma a  palazzo Chigi. Sono  25 le associazioni, appartenenti ai vari settori che aderiscono al protocollo.  Prima della firma Cgil, Cisl, Uil rendono note le cifre della consultazione: alle assemblee hanno partecipato 3.650.000 lavoratori, di questi hanno votato 1.327.290 (pari al 37,3%); i sì sono stati il 67,05%, i no il 26,98%, gli astenuti il 5,98%

(Fonti: ‘ ‘ Storia dei sindacati nella società italiana ‘ ‘ , Carlo Vallauri; Ed: Ediesse 1995
‘ ‘ L ‘ accordo di S.Tommaso ‘ ‘ , Roberto mania, Alberto Orioli Ed: Ediesse1993)